
Ieri rientrando a casa dopo la splendida seconda giornata di caccia trascorsa con gli amici pointerman nell’atc Bo 2, sugli aspri calanchi sopra Pianoro (Bo), mi sono venute alcune riflessioni.
L’amicizia che mi lega da più di vent’anni a Andrea Vangi e la condivisione della passione per il pointer ci ha portato, col tempo, oltre a trascorrere bei momenti con i nostri cani, sia in prove che a caccia, a coinvolgere nella nostra passione una serie di ragazzi (forse di un tempo, oggi uomini maturi) che man mano hanno fatto si che la compagnia si allargasse e questo mi ha fatto pensare alla splendida canzone di Gino Paoli e al suo contenuto, sugli ideali e sul volerli perseguire.
La convinzione che il pointer è e dovrà rimanere sempre un cane da caccia, mi porta a riflettere anche sull’impiego che dobbiamo fare del nostro fedele amico e sulla condivisione dei principi di impiego di chi lo utilizza.
La giornata di ieri, al di la del cospicuo carniere, in terreni dove i fagiani e le rosse si fanno dare del voi, consolida e rafforza una amicizia fra un gruppo di appassionati di questa razza, che tanto si sacrificano per portarla avanti e valorizzarla.
Auspichiamoci che la nostra convinzione e certezza diventi anche la certezza di tanti altri giovani, che si avvicinano alla caccia e al pointer.

Ecco i "CAELUM" che erano della partita (da sinistra):
Alberto Ferrigato con Caelum Tabarro (Texas des Tucs Landais x Caelum Elettra)
Gabriele Gianattasio con Caelum Paloma (Caelum Gerico x Danza del Vento) e Caelum Tango (Texas des Tucs Landais x Caelum Elettra)
I miei due Caelum Querelle (Reno del Sole x Caelum Gaza) e Caelum Uganda (Cesar x Caelum Rugiada)
Giuseppe Raso con Caelum Quartetto (Reno del Sole x Caelum Gaza)